Saggio | Tempo tragico, tempo fisico

Questo saggio di Gino Zaccaria costituisce una rielaborazione del seminario tenuto il 27 luglio 2018 nell’ambito della settimana meranese di ScienzaNuova e intitolato Gli inizi del tempo (www.scienzanuova.org). Il saggio (ora in una seconda versione) e il seminario intendono contribuire al confronto epistemologico tra la fisica teorica e la filosofia fenomenologica sulla questione del tempo. VIDEO

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Paul Klee, Die Zeit (1933)

Zaccaria — Gli inizi del tempo

Saggio | L’apparenza e la traccia

Ricordo di Horst Künkler (1936-2008) a dieci anni dalla scomparsa

In this paper, Alessandro Stavru provides a review of the published and unpublished work of Hans-Georg Gadamer’s favourite student, Horst Künkler (1936-2008). Künkler wrote his PhD with Gadamer and Köhler in Heidelberg in 1965, on the reception of Aristotelian mimesis in French Classicism. Under the influence of Karl Löwith, Künkler wrote important works on philosophers such as Hegel, Heidegger, Levinas, and Derrida, but also on writers such as Pirandello, Molière, Kleist, and especially Paul Celan. In the 70s he moved to Naples, where he became full professor at the University “L’Orientale”. Here he taught courses on Cusanus, Leibniz, Kant, Fichte, Hegel, Schelling, Nietzsche, Husserl, Heidegger, Derrida, and Ricoeur. But he also kept working on poets and writers, i.e. 17th century French playwrights, Hölderlin, Kleist, Rilke, Kafka and Celan. Among Künkler’s most valuable unpublished works is the “Analytics of appearance”, a monograph on which he worked for three decades: here he discusses Jacques Derrida’s notion of trace, which he examines in the light of Western philosophical tradition (from Plato to Aristotle, up to Kant and Hegel, reaching until Heidegger).

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Horst Künkler insieme a Gadamer. Foto scattata da Giulio Raio il 19 aprile 1978 in Villa Pignatelli (Napoli), all’apertura del convegno organizzato dalla rivista Metaphorein su Martin Heidegger e il problema della tecnica.

Stavru — Künkler

Saggio | Tempo e valore

Pubblichiamo il testo della conferenza che Gino Zaccaria ha tenuto il 6 dicembre 2018 alla Libera Università di Bolzano nell’ambito del convegno internazionale Academic Freedom Today.

« … non possiamo stabilire l’essere del tempo basandoci sulla sua formula comune, ritenendola magari attendibile senza alcuna verificazione che non sia quella di ricorrere all’orologio, ovvero (se vogliamo andare indietro per l’appunto “nel tempo”) alla clessidra, oppure, se osserviamo il cielo, al moto degli astri e delle galassie… »

Dai Taccuini di Paul Klee

Zaccaria — Tempo e valore

Essay | The Fiction of Peer Review

This essay by Ivo De Gennaro and Gino Zaccaria offers a diagnosis of the fundamental transformation that has occurred in the nature of the pivotal figure of all systems of research evaluation: the peer. This diagnosis, in turn, sheds light on the new “climate” that, as many feel, increasingly charaterizes scientific life on a planetary scale.

«The English word peer indicates “a person of the same rank”. In its true sense, the peer is “the person who has the right to be judged by other people of his same rank”. This notion therefore applies perfectly to those who, being equal (and thus, as we have said, “separated”) in the ward of truth, have the right to be judged as researchers only by those who, in turn, draw their measure of judgment from the very same cognitive need, while they must remain untouched by those judgments that draw their criteria from a different source. Such is the element of justice which informs the “freedom of scientific research”. / However, precisely this reference to the original meaning of the peer permits us to discern a difference; indeed, an essential inversion. In fact, while the concept of the peer, as we have seen, implies the right to be judged by those equal in rank, thus assuming first and foremost a sense of support and protection, nevertheless, in systems of research evaluation, this notion refers in the first place to those who have the right to judge or, more precisely, to whomsoever is invested with the mandate (the role, the function) to evaluate his or her peers. Consequently, the peer now appears primarily as the bearer of a requirement of, and will to, control

Paul Klee, Von der Liste gestrichen (1933)

De Gennaro, Zaccaria — Fiction

Lettura | Celan, Heidegger

Nelle pagine della sua autobiografia, pubblicata postuma nell’agosto di quest’anno, il germanista Gerhard Neumann ritorna per la prima volta su un noto episodio del primo incontro fra Paul Celan e Martin Heidegger: la visita alla baita di quest’ultimo nella Foresta Nera, avvenuta il 25 luglio 1967, all’indomani di una lettura pubblica all’Università di Friburgo a cui anche Heidegger aveva assistito. Neumann, l’unico ad accompagnare i due a Todtnauberg (è lui «der uns fährt, der Mensch, / der’s mit anhört», di cui parla l’omonima poesia), aveva sempre sostenuto di non avere ricordi delle parole dette in quell’occasione.

Il testo che qui pubblichiamo è estratto da una lettera, riportata nello stesso volume, che Neumann scrisse, a poco più di un mese dal giorno della visita a Friburgo, agli amici Kiki ed Elmar Tophoven, grazie ai quali aveva conosciuto Celan a Parigi. La lettura è completata da un passo della lettera che lo stesso Celan scrisse alla moglie Gisèle Lestrange al rientro dal viaggio in Germania.

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Fritz Wotruba, Sitzende Figur (Der Denker), 1948

 

Gerhard Neumann — Celan, Heidegger

Aufsatz | Gesetz und Mauer

Jürgen Gedinats Text erläutert im Ausgang von Heraklits Fragment B 44 (Diels-Kranz) das Wesen der Mauer als solches, was „für den Zusammenschluß und Zusammenhalt des Volkes steht“, auf dass dieses erst es selbst sei. Der Aufsatz schreitet sodann über die Bestimmung des von der Mauer umrissenen Raums, nämlich der Polis, fort zur Klärung des nomos und der Notwendigkeit des Kampfes für diesen wie für die Mauer selbst. Im letzten Teil wird aufgezeigt, inwiefern eine „Perspektive funktionaler Prozeßbestimmungen“, wie sie von der Kybernetik entworfen wird, dem erläuterten Sinn von Gesetz und Mauer zuwiderläuft.

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»Einer der frühen abendländischen Denker, Heraklit, lebte von ca. 520 v. Chr. bis ca. 460 v. Chr. in Ephesos. Eine Übersetzung seines als B 44 gezählten Fragmentes lautet: “Kämpfen muß das Volk für sein Gesetz wie für die Mauer.” μάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεος. Versuchen wir, zu verstehen… « 

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Dike schlägt Adikia mit einem Holzhammer

Gedinat — Gesetz und Mauer

Saggio | Sul tempo (tra fisica e filosofia)

L’intento di fondo degli autori (Mauro Carfora e Gino Zaccaria) consiste nel tentare di delineare il concetto di tempo sia in senso fisico sia in senso filosofico-fenomenologico.

Emerge così un contrasto tra fisica e filosofia, il quale, lungi dal configurare un dissenso tra “punti di vista” o tra “visioni del mondo”, allude a quella dimensione, ancora impensata e inindagata, che i fisici chiamano “tempo elementare” e i fenomenologi “tempo originario”.

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«L’inizio è noto: il tempo, nel modo in cui è concepito nella fisica pre-novecentesca, si mostra, per così dire, come “un’arena cinematica immutabile”: gli eventi accadono e, nel costituire la nostra quotidianità, si lasciano ordinare e collocare spazio-temporalmente. Qui sembra che la partita, in termini di filosofia del tempo, sia chiusa… » 

«Ma v’è una questione che, per la filosofia, è sempre aperta (anche nella tradizione precedente all’avvento della relatività), e che sembra invece presupposta in ogni teoria fisica: la questione della distinzione tra “tempo fisico” e “tempo psicologico”… » 

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Aline De Souza Lopes, Montagne stellate (2018)

Carfora, Zaccaria — Sul tempo

Seminario | Gli inizi del tempo (Sofocle, Aristotele)

Pubblichiamo le slide del seminario «Gli inizi del tempo (Sofocle, Aristotele)», tenuto da Gino Zaccaria durante la giornata conclusiva del seminario estivo di ScienzaNuova 2018 (www.scienzanuova.org). VIDEO

Se Aristotele fonda metafisicamente il concetto occidentale di tempo come «gioco fra l’attimo e la durata», Sofocle ricorda il tratto originario del χρόνος  in relazione al senso della verità.

Il suicidio di Aiace (su cratere etrusco, 400-350 a. C.)

Zaccaria — Gli inizi del tempo

Seminario | La verità del metodo (Leibniz)

Pubblichiamo le slide del seminario «La verità del metodo (Leibniz)», tenuto da Ivo De Gennaro durante la giornata conclusiva del seminario estivo di ScienzaNuova 2018 (www.scienzanuova.org). VIDEO

Nel testo vengono brevemente introdotte le moderne nozioni di metodo e di verità, e la posizione metafisica di Leibniz, per poi tentare un’interpretazione del carteggio tra Leibniz e Clarke (“portavoce” della posizione newtoniana), nel quale vengono affrontate le tematiche del tempo e dello spazio.

De Gennaro — La verità del metodo

Essay | The Light of Cézanne

Gino Zaccaria’s text „The Light of Cézanne“ explores the experience and the notion of light and colour in Cézanne’s painting.

Central to this interpretive attempt is the „ardour“ of the sun, or, which is the same, the „awfulness“ of its light.

The sun itself eventually emerges as the „first painter“ of nature, who creates in the first place what is handed to the „human painter“ for him to re-create it in his daily work.

However, these insights imply a transformation of the sense of truth, and consequently of the conception of nature.

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Paul Cézanne, Le grand pin (1887-89)

Zaccaria — Cézanne