Lettura | Una poesia di E. E. Cummings

“It cannot be done” — così Mary de Rachewiltz a proposito del compito di tradurre le poesie di Edward Estlin Cummings (1894-1962). Chiudiamo il 2017 con la pubblicazione di una poesia del poeta statunitense, tratta dalla raccolta 1 x 1 [One Times One], insieme alla traduzione che la stessa Mary de Rachewiltz ne ha proposto nell’antologia da lei curata, nel 1996, per Einaudi. Il volume riprende, in versione rivista, le traduzioni già uscite, sempre per Einaudi, nel 1974, mentre una prima edizione della medesima antologia fu pubblicata nel 1963 dall’editore Lerici. Il testo qui proposto comprende due ulteriori versioni — una in italiano e una in tedesco —, curate da Ivo De Gennaro.

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Aline De Souza Lopes, L’albero celeste (2012)

Cummings — A poem

Essay | Phainesthai and alētheia in Plato’s «Republic»

In Plato’s Republic the link between phainesthai and alētheia is of utmost importance. In different passages “truth” is defined by a juxtaposition with a “falsehood” consisting in a deceptive appearance of things. Phainesthai is therefore a characteristic feature of the objects belonging to the lowest level of knowledge. This does not entail, however, that phainesthai should be understood as a mere error or deception. Its meaning is in fact much wider, and not only a negative one. Plato stresses how the whole ascent to the ideas takes place within the phainesthai of the visible. Each step undertaken by the dialektikē technē is related to different ontologic “appearances” of things. The visibility arising from the phainesthai of things is therefore both mimetic (concealing truth) and ontologic (showing that very truth). The essay by Alessandro Stavru deals with both these aspects and shows their complementarity in Plato’s polyvalent use of phainesthai in the Republic.

Jan Saenredam, Plato’s Allegory of the Cave (1604)

Stavru — Phainesthai and alētheia

Saggio | La spaziosità dell’arte (Zeus Atena Eracle)

In questo saggio, Gino Zaccaria propone una topologia fenomenologico-geniturale guidata dal seguente interrogativo: qual è — e come pensare — la provenienza dell’arte nella sua spaziosità? Con la parola «provenienza» è qui intesa quella ritratta dimensione che fa sì che l’arte sia ogni volta ciò che è. Con «spaziosità» ci si riferisce invece al dominio geniturale per entro cui l’arte giunge ad addirsi alla sua provenienza, inoltrandosi così nel suo più iniziale inizio.

La Metopa di Atlante del Tempio di Zeus a Olimpia (460-450 a. C. circa)

Zaccaria — La spaziosità dell’arte

 

Essay | Was Plotinus a Gnostic?

This article of Paolo Di Leo analyses the merit of Hans Jonas’ reading of Plotinus’ philosophy within the sphere of Gnostic thought. By looking at key concepts, analysed by Jonas himself, of Plotinus’ philosophy through a phenomenological approach, this article argues that the thought of Plotinus cannot be linked to Gnosticism in any substantial way, but in fact it is in its essence opposite to it. The key-words on which the analysis is conducted are θεωρία and πίστις.

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Di Leo — Was Plotinus a Gnostic?

Aufsatz | Ruf der Wende

Der Ruf der Wende von Sergiusz Kazmierski geht aus von einer Besinnung auf den Anfang der Arbeit. Der Anfang eröffnet den Horizont der Besinnung: den sich ereignenden Abschied vom Menschen als dem vernünftigen Lebewesen (animal rationale). Der Abschied führt die Schaffenden vor die wiederholte Entscheidung zwischen dem anklingenden, zukünftigen Wesen des Menschen, dem Dasein als dem Gewinde des Seins, und dem auf seine Körperhaftigkeit reduzierten Menschen als dem brutum brutale. Dieser Entscheidungshorizont weist unter anderem in die Möglichkeit einer künftigen, harmonisch zu nennende Ökonomie, deren Bleibe die vom Schweigen getragene Sprache des Genügens ist. Die Mathematik (Er-Zählung) der Sprache des Genügens wird im Anschluß als zukünftige Aufgabe vorausgedeutet.

Ponte dell’Abbadia (auch: Ponte del Diavolo), über den Fluß Fiora. Die Bogenbrücke wurde um 90 v. Chr. erbaut auf den Fundamenten einer älteren, etruskischen.

Kazmierski — Ruf der Wende

Saggio | La poetica di Heinrich Heine

In questo saggio, Simone Furlani ricostruisce le strutture fondamentali della poetica di Heinrich Heine a partire dall’Introduzione al Don Chisciotte che egli scrisse nel 1837. Il testo di Heine è molto breve, ma molto denso sotto il profilo dell’esposizione dei propri presupposti estetici e della collocazione della propria opera all’interno della storia della letteratura. Così come Cervantes ha demistificato il romanzo cavalleresco, Heine vede se stesso come colui che demistifica la poesia e la letteratura romantiche.

Profondamente consapevole della novità del suo poetare, Heine critica la retorica, il simbolismo dogmatico e le “fantasticherie” del Romanticismo, evitando tuttavia di abbandonarsi a un realismo positivista altrettanto dogmatico.

Il presente saggio mostra come tale risultato possa essere ottenuto soltanto mediante un’autoironica demitizzazione dell’arte che, tuttavia, non mortifica affatto la propria forza estetica; al contrario, essa produce uno dei vertici della poesia tedesca moderna e contemporanea. In coda al saggio viene fornita una nuova e completa traduzione dell’Introduzione di Heine al capolavoro di Cervantes.

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Moritz Daniel Oppenheim, Der Dichter Heinrich Heine (1831)

Furlani — L’Introduzione di Heine al Don Chisciotte

Aufsatz | Die Kunst in der Vollendung der Neuzeit

Ivo De Gennaros Aufsatz Kunst und Machenschaft. Zur Ethik gegenwärtiger Kunst gibt eine Hinführung zu den Überlegungen eines längeren Abschnitts der nachgelassenen Abhandlung Besinnung. Darin bedenkt Heidegger im Licht der Seinsgeschichte die »Kunst im Zeitalter der Vollendung der Neuzeit«:

»Die Kunst vollendet in diesem Zeitalter ihr bisheriges metaphysisches Wesen. Das Zeichen dafür ist das Verschwinden des Kunstwerkes, wenngleich nicht der Kunst … Das Geschaffene stellt sich, anders als bisher, ganz in das „Seiende“ — die „Natur“ und die öffentliche „Welt“ — zurück.«

Zentrale Gedanken, durch die sich die Hinführung bewegt, sind die Unmittelbarkeit des Seienden und die Subjekt-Objekt-Beziehung in ihrem geschichtlichen Wandel sowie die Machenschaft als Grundcharakter des Seienden in der Vollendung der Neuzeit:

»Im Machen herrscht jener Grundzug des Seins, der stets und überall durch und als die ununterschiedene Unvermitteltheit zum Tragen kommt. Dieser Grundzug ist die Macht.«

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Franz von Defregger, Die Musikstunde

De Gennaro — Kunst und Machenschaft

Seminario | Sul tempo: un colloquio tra fisica e filosofia

Nel quadro del progetto “ScienzaNuova”, tra il 23 e il 29 luglio 2017, all’Accademia di studi italo-tedeschi di Merano, si terrà la prima edizione del seminario “L’essere umano nello spazio e nel tempo”.

Il seminario vedrà impegnati fisici e filosofi sulla questione del tempo.

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Link: ScienzaNuovavimeo, twitter

Raffaello Sanzio, Scuola di Atene (1509-1511)

 

L’essere umano nello spazio e nel tempo

Saggio | Sull’etica della responsabilità

Nel loro saggio sull’etica della responsabilitàIvo De Gennaro e Ralf Lüfter esaminano un concetto chiave della riflessione etica contemporanea: la cosiddetta “responsabilità sociale”.

Quest’ultima sembra rispondere a ciò che gli Autori definiscono un “imperativo sistemico”, ovvero “l’obbligo che deriva all’uomo dalla necessità di autoconservazione di un sistema”, dove per “sistema” s’intende la totalità della natura assunta nel circuito delle dinamiche socio-economico-politiche. L’interrogazione si sofferma, in particolare, sulla posizione di Hans Jonas, e sul concetto di responsabilità che in essa si afferma.

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E. E. Cummings, Mt. Chocorua (ca. 1938)

De Gennaro, Lüfter — La perfezione tra passato e futuro

Video | Philosophy, Culture, and Diplomacy

On May 13, 2017, the Institute for Cultural Diplomacy in Berlin hosted a conference entitled “Philosophical Cultural Diplomacy. ‘A Special Approach’”. Keynote speakers included Jürgen Gedinat, Ralf Lüfter and Ivo De Gennaro, whose talks can be watched by following the links below.

Ralf Lüfter: “Bemerkungen zur ethischen Dimension des Fremden

Ivo De Gennaro: “Cultural Understanding and Ethical Need

Jürgen Gedinat: “The Importance of Philosophy in Cultural Diplomacy

Carlo Carrà, Paesaggio (1954)

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