Traduzione ⎪ Verso l’etica originaria

Pubblichiamo una traduzione della partizione 62 di Besinnungun testo che Heidegger elaborò tra il 1938 e il 1939 e che, insieme ai Beiträge zur Philosophie (Vom Ereignis), si assume il compito di stabilire, consolidare e rendere fertile il terreno per una meditazione (in lingua madre) della Geschichte des Seyns.

Tale partizione pone a confronto la Historie con la Geschichte in riferimento al senso dell’essere-popolo, e quindi dell’abitare umano sulla terra. Poche parole che invitano a pensare in direzione dell’etica originaria.

Es wird kein Volk sein, wo Geschichte fehlt.

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John Constable, Cloud Study, Hampstead, Tree at Right (1821)

Heidegger – Geschichte

Evento | Presentazione dell’Istituto GROTHENDIECK

Il 3 dicembre 2022 alle ore 15, sarà presentato, nell’aula magna del Politecnico di Torino a Mondovì, l’Istituto Grothendieck, presieduto da Olivia Caramello. Parteciperanno Johanna Grothendieck e Laurent Lafforgue. Vi sarà poi una tavola rotonda cui si aggiungeranno Nicoletta Sabadini e Gino Zaccaria, con la moderazione di Francesca Ranchin.

QUI IL LINK AL SITO DELL’ISTITUTO

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Dal volume Récoltes et Semailles di Alexandre Grothendieck, pubblicato presso l’editore Gallimard nel 2021:

« J’ai appris, en ces années cruciales, à être seul. J’entends par là : aborder par mes propres lumières les choses que je veux connaître, plutôt que de me fier aux idées et aux consensus, exprimé ou tacite, qui me viendraient d’un groupe plus ou moins étendu dont je me sentirais un membre, ou qui pour toute autre raison serait investi pour moi d’autorité.  (…) C’est avant tout dans cet acte solitaire que se trorve la création. » (I, pp.  23-24)   
« Il est un autre “langage” encore qu’un tel langage de “concepts” ou de “mots” — un langage de nature entièrement différente. Il s’incarne dans une langue unique ; une langue plus ou moins “universelle”, semblerait-il, laquelle serait “pour l’essentiel” “la même”, d’une personne à une autre (qu’on soit français, chinois ou hottentot), et d’une époque à une autre, depuis la nuit des âges. Elle joue le rôle d’une sorte de “langue archétype”, qu’on pourrait appeler “la langue des images” » (II, p. 1225)

 

Novità editoriale ⎥ Vincoli etici

È da poco uscito, per i tipi di Ibis, il nuovo libro di Ivo De Gennaro, intitolato Vincoli etici. Tra metafisica, scienza e arte.

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Il tema di questo libro è il carattere etico degli odierni saperi: quelli fondanti — la metafisica e l’arte; e quelli che da questi ultimi ottengono il loro fondamento — le scienze. Per “carattere etico” non s’intende una caratteristica morale avulsa dal sapere considerato nei suoi aspetti metodologici e di contenuto, bensì il vincolamento a una sorgente di senso grazie al quale quello stesso sapere contribuisce, come tale, alla costruzione di un ethos umano.

I vari studi che compongono il volume affrontano il problema di questi “vincoli etici”, mettendo in dialogo posizioni metafisiche, scientifiche e artistiche di varie epoche, da quelle di Platone e Leibniz a quelle di Newman e Heisenberg. Al di là di quanto le interpretazioni proposte giungano a esplicitare, l’intento primario è di favorire la consapevolezza della radicalità con cui si pone, oggi, la questione dell’etica.

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Il libro può essere acquistato sul sito di Ibis.

Novità editoriale | Meditazioni scismatiche

Esce oggi in libreria, per i tipi di Olschki, il nuovo libro di Gino Zaccaria, intitolato Meditazioni scismatiche. Il nulla e il tempo, l’infinito e l’arte.

Il libro si articola in dodici meditazioni che muovono i propri passi in quella primigenia dimensione — denominata «scisma» — grazie alla quale il pensiero può dedicarsi a uno fra i compiti che la tradizione filosofica, nell’epoca della sua fine, gli assegna: concepire il nulla in modo che il tempo, l’infinito e l’arte siano fondati e istituiti nei loro rispettivi tratti originari, e perciò stesso futuri. Tutto allora si tramuta, divenendo scismatico: il nulla si libera di ogni metafisica vuotezza e inizia a risuonare come l’ineludibile richiamo a prestare ascolto alla voce del dio scomparso nell’annichilimento dell’essere; il tempo si scinde sia dall’attimo che scade (“tempo-scadenza”) sia dall’eternità (“tempo-estensione”) per assumere la tempra dell’istante che, nella misura in cui genera lo spazio e i suoi luoghi, restituisce all’uomo l’attesa di un genuino abitare terrestre; l’infinito si ritrae dalla sua avvilente sterminatezza e si configura come il celeste invito all’assunzione di una retta finitudine. Così l’arte può affrancarsi dal suo odierno destino tecnico-cibernetico, che la costringe ad apparire innanzitutto come “espressione” e “creatività”, per riaversi nella sua provenienza e infine nella sua genuina aspirazione.

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Il libro può essere acquistato sul sito di Olschki.

Errata-Corrige

 

Seminario⎥ Utopia della lingua – lingua dell’utopia

Pubblichiamo gli slide del seminario tenuto da Ivo De Gennaro e Gino Zaccaria in occasione della sesta edizione della settimana di studi di ScienzaNuova (Merano, 25-30 luglio 2022). Il tema trattato nelle lezioni e discussioni di questa edizione suonava: “Pensieri dell’utopia. Tra possibilità e necessità”.

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Entro breve saranno visibili sul sito scienzanuova.org, nonché sul canale YouTube di ScienzaNuova, i video degli interventi (proposti da fisici, matematici, filosofi e medici) che si sono succeduti durante la settimana.

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Wassily Kandinsky, Dipinto blu (1924)

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De Gennaro/Zaccaria – Lingua-Utopia

Estratto ⎥ In ricordo di Friedrich-Wilhelm von Herrmann

Il 2 agosto 2022 è mancato Friedrich-Wilhelm von Herrmann, membro del Comitato scientifico di eudia. Professore all’Università di Friburgo, dal 1972 al 1976 assistente privato di Heidegger, e principale curatore della Gesamtausgabe dei suoi scritti, von Herrmann ha per decenni coltivato la tradizione della fenomenologia friburghese nelle sue articolazioni sia husserliana sia, soprattutto, heideggeriana. Pubblichiamo qui un estratto della traduzione italiana del suo libro Heideggers Philosophie der Kunst.

von Herrmann – La filosofia dell’arte di Heidegger

Aufsatz | Mit Platon und Aristoteles zum Unterschied von Sein und Werden

Der Beitrag von Sergiusz Kazmierski möchte auf die Bedeutung des Unterschiedes von Sein und Werden für den sich bei Platon und Aristoteles ergebenden Zusammenhang von Naturbetrachtung auf der einen Seite sowie Ethik, Ökonomie und Politik auf der anderen Seite aufmerksam machen. Im Zentrum steht die Passage 27D 5–28A 1 aus dem platonischen Dialog Timaios, anhand derer dieser Unter-schied in seiner Bedeutung einerseits für die aristotelische Fassung des Menschen als eines zôon politikón und zôon lógon échon, andererseits für den aristotelischen Begriff der entelécheia/enérgeia angezeigt wird. Der Geist dieser platonisch-aristotelischen Unter-scheidung erweist sich dabei zum einen als von der Naturphilosophie eines Philistion von Lokroi inspiriert, zum anderen als von der athenischen Welt- und Selbstsicht getragen, wie sie sich in der thukydideischen Gefallenenrede des Perikles zwar andeutet, deren unvollendete Form aber schon der platonische Menexenos kritisiert.

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Ausschnitt aus Raffaels Schule von Athen (Vatikan, 1510/11)

Kazmierski – Sein und Werden

Video Kazmierski – Unterwegs zur Wahrheit. Sein und Schein bei Parmenides

Essay ⎥ The unwritten presuppositions of constitutional law

Antonio Merlino‘s paper “The unwritten presuppositions of constitutional law and constitutional interpretation” deals with two controversial concepts in juridical science and jus-philosophical reflection: constitutional law and its interpretation. Both are in fact the object of a plurality of different and conflicting juridical theories and doctrines and assume different and contrasting conceptions of law. Notwithstanding this plurality of views, “constitutional law” is inextricably linked to its interpretation, since the application of a legal system requires its interpretation. Furthermore, the mentioned concepts are intimately connected with the theory of the separation of powers and, finally, with the concept of sovereignty itself. In this paper, it will be argued that constitutionalism cannot be deprived of a dialectical interpretative method.

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Pablo Picasso, Don Quixote (1955)

Merlino – Unwritten presuppositions

Aufsatz ⎪ Dantes Hypsipyle

John Butchers Aufsatz “untersucht das Hypsipyle-Gleichnis von Purg. XXVI mit besonderer Rücksicht auf Ovids Heroides-Episteln und auf Statiusʼ Thebais”. Die betreffenden Verse aus dem sechsundzwanzigsten Gesang des Purgatorio lauten:

Quali ne la tristizia di Ligurgo

si fer due figli a riveder la madre,

tal mi fec’io, ma non a tanto insurgo,

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Johann Christian Reinhart, Landschaft mit Hypsipyle und Opheltes (1816)

Butcher – Hypsipyle