In questo saggio, Gino Zaccaria propone una topologia fenomenologico-geniturale guidata dal seguente interrogativo: qual è — e come pensare — la provenienza dell’arte nella sua spaziosità? Con la parola «provenienza» è qui intesa quella ritratta dimensione che fa sì che l’arte sia ogni volta ciò che è. Con «spaziosità» ci si riferisce invece al dominio geniturale per entro cui l’arte giunge ad addirsi alla sua provenienza, inoltrandosi così nel suo più iniziale inizio.
La Metopa di Atlante del Tempio di Zeus a Olimpia (460-450 a. C. circa)
Zaccaria — La spaziosità dell’arte