L’intento di fondo degli autori (Mauro Carfora e Gino Zaccaria) consiste nel tentare di delineare il concetto di tempo sia in senso fisico sia in senso filosofico-fenomenologico.
Emerge così un contrasto tra fisica e filosofia, il quale, lungi dal configurare un dissenso tra “punti di vista” o tra “visioni del mondo”, allude a quella dimensione, ancora impensata e inindagata, che i fisici chiamano “tempo elementare” e i fenomenologi “tempo originario”.
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«L’inizio è noto: il tempo, nel modo in cui è concepito nella fisica pre-novecentesca, si mostra, per così dire, come “un’arena cinematica immutabile”: gli eventi accadono e, nel costituire la nostra quotidianità, si lasciano ordinare e collocare spazio-temporalmente. Qui sembra che la partita, in termini di filosofia del tempo, sia chiusa… »
«Ma v’è una questione che, per la filosofia, è sempre aperta (anche nella tradizione precedente all’avvento della relatività), e che sembra invece presupposta in ogni teoria fisica: la questione della distinzione tra “tempo fisico” e “tempo psicologico”… »
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Aline De Souza Lopes, Montagne stellate (2018)