Il saggio di John Butcher si sofferma sulla seconda delle dieci egloghe latine di Matteo Maria Boiardo. Al di là degli spunti biografici all’origine del componimento, l’analisi verte su un esame puntuale della forma testuale e degli artifici retorici ivi adoperati, soprattutto all’interno di un monologo pronunciato dal pastore Titiro. All’indagine più prettamente formale si affianca un discorso parallelo teso a porre in evidenza alcune delle fonti sfruttate nella realizzazione dell’opera. Dall’analisi emerge la figura di un giovane autore già dotato di notevoli capacità retoriche nella composizione del testo poetico e, allo stesso tempo, in grado di attingere a una vasta gamma di letture classiche e moderne.
A sinistra: Matteo Maria Boiardo