Saggio | Che cosa significa scoprire? (Parte III)

Nella terza e ultima parte del saggio “Che cosa significa scoprire?”, Davide Valenti riconsidera da una prospettiva fenomenologica il senso delle due intese dello scoprire che dominano l’epoca moderna: l’intesa scientifica dello scoprire, inaugurata con la scoperta dell’eliocentrismo, e l’intesa dello scoprire di conquista che insorge all’inizio di quest’era con la scoperta dell’America. La scoperta dell’America inaugura il senso dello scoprire che domina tutta la modernità: scoprire vuol dire estromettere l’ente dalla copertura protettiva del suo essere per gettarlo in campi di scopertura dominati dallo spirito di conquista. Il dominio di questa intesa dello scoprire di conquista nei confronti della scienza è stato avvertito e sentito dal fisico Oppenheimer, che chiamando “Trinity” il primo test di esplosione nucleare,  ha lasciato ai fisici, agli scienziati e ai pensatori una serie di segni profetici che rimangono ancora oggi da meditare.

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Philippe Halsman, American physicist J. Robert Oppenheimer (1958)

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Valenti – Che cosa significa scoprire? (Parte III)

Essay | Λόγος and Everydayness

Joaquin Trujillo’s article “Λόγος and Everydayness” complements his study on “Λόγος and Dasein“, published  in this journal in March of this year.

While that earlier study “contends three (conjoined) interpretations of λόγος are discoverable in Heidegger’s hermeneutic-phenomenological (hermeneutical) reading of Heraclitus’s fragments […] [t]his article discerns a fourth understanding: λόγος meant as everydayness. The report (1) lays out the hermeneutical considerations situating its analysis; (2) reviews the fundamental-ontological (transcendental-horizontal) rendition of everydayness, including its kinship with fallenness and inauthenticity, and (3) examines Heidegger’s readings of the fragments whose saying of λόγος it proposes corresponds to the meaning of everydayness.”

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Caravaggio, La cattura di Cristo nell’orto (1602)

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Trujillo – Λόγος and Everydayness

Essay | Wegmarken einer KI-Ethik

Sergiusz Kazmierski lotet in seinem Beitrag die ontologischen und erkenntnistheoretischen Bedingungen einer KI-Ethik aus. Der Gedankengang des Beitrags erfolgt in sechs Thesen. Diese gelangen zu der Einsicht, dass die Frage, wer oder was der Mensch sei, die wesentliche Grundlage für die Entwicklung einer solchen Ethik darstellt.

Dabei zeigt sich, dass die menschliche Intelligenz nicht von der künstlichen unterscheidbar ist, solange nicht ein dem Menschen unverfügbarer Bereich entdeckt ist, der im vorliegenden Zusammenhang mit Heraklit als das schlechthin Unerwartete gefasst wird.

 

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Paul Klee, Gespenst eines Genies (1922)

 

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Kazmierski – Das Unerwartete

Kurz-Essay | Wirkung ohne Ursache

In dem hier veröffentlichten Kurz-Essay denkt Jürgen Gedinat, ausgehend vom Phänomen der Technisierung in der Theaterwelt, über die “fraglose Logik des Performativen” nach.

Der Ausdruck “Wirkung ohne Ursache” geht zurück auf einen Kommentar Richard Wagners zu einem “Effect”, der 1849 bei der Aufführung einer Oper von Giacomo Meyerbeer zum Einsatz kam.

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Jean Duboscq, Catalogue des Appareils employés pour la production des phénomènes physiques au théatre, Paris 1877, p. 14.

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Gedinat – Wirkung ohne Ursache

Saggio | Che cosa significa scoprire? (Parte II)

Nella seconda parte del saggio “Che cosa significa scoprire? L’intesa moderna dello scoprire contro l’attesa di verità della scienza. Ipotesi storiche e considerazioni fenomenologiche su una disputa necessaria mai veramente accaduta”, Davide Valenti indaga i “segni storici concreti” della contesa tra i due sensi moderni dello scoprire, ovvero – come discusso nella prima parte – l’intesa “pre-scientifica” o “scoprire di conquista” (esemplificato dalla scoperta dell’America) e l’intesa “scientifica” nella sua “attesa di verità” (che caratterizza la scoperta dell’eliocentrismo). Nell’alveo di tale contesa, mai veramente accaduta, prendono forma le due “scoperte” che conferiscono alla scienza moderna “i connotati di un’impresa organizzata, tecnica, per l’apertura e lo sviluppo di nuovi campi di conquista”, vale a dire la scoperta del “campo della vita” nella seconda metà dell’800 (segnata dai nomi di Darwin e Galton) e la scoperta del “campo dell’energia atomica” nel ‘900 (culminata con il progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica). Nelle tre deflagrazioni atomiche di Los Alamos, Hiroshima e Nagasaki, “il sapere scientifico scopre sé stesso mentre configura la devastazione, e la devastazione finalmente si scopre dotata di un proprio sapere.”

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Paul Klee, Gott des Krieges (1937)

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Valenti – Che cosa significa scoprire? (2)

Saggio | Che cosa significa scoprire? (Parte I)

Il saggio di Davide Valenti, intitolato “Che cosa significa scoprire? L’intesa moderna dello scoprire contro l’attesa di verità della scienza. Ipotesi storiche e considerazioni fenomenologiche su una disputa necessaria mai veramente accaduta”, indaga il senso della scoperta scientifica alla luce del duplice senso dello scoprire che emerge in età moderna. La controversia “mai realmente accaduta” tra i due sensi dello scoprire getta una luce sull’impensato dell’impresa scientifica dei giorni nostri.

Il saggio si articola in tre parti. Nella prima parte, dal titolo “Ipotesi storico ermeneutica sull’intesa moderna dello scoprire, sulla scoperta scientifica e sul senso del sapere epistemologico”, l’autore si concentra sulla distinzione tra l’intesa “pre-scientifica” e l’intesa “scientifica” della scoperta in senso moderno, le quali trovano nella “scoperta dell’America” e nella “scoperta dell’eliocentrismo”, rispettivamente, la loro espressione più compiuta. L’epistemologia, nella sua lotta dichiarata (e mai conclusa) contro l’oscurantismo metafisico e religioso, appare come il tentativo di sopperire al mancato chiarimento del conflitto tra i due sensi dello scoprire. Il punto è chiarito tramite l’analisi di una riflessione del fisico Richard Feynman.

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Paul Klee, Grenzen des Verstandes (1927)

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Valenti – Che cosa significa scoprire? (1)

Essay | Λόγος and Dasein

Joaquin Trujillo’s essay “Λόγος and Dasein: A Fresh Reading of Heidegger’s Reading of Heraclitus” aims “to contribute to the hermeneutic-phenomenology of λόγος – a ground word that in many ways sits at the margins of hermeneutic-phenomenological thinking and Heidegger contends is as elusive to a matching rendition as the ‘guiding-word’ Ereignis – and furbish its disclosing-saying power.” One of the article’s tenets is that Heidegger’s interpretation of λόγος includes “the meaning of λόγος as Dasein“.

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E. E. Cummings, Formalized landscape (1959)

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Trujillo – Λόγος and Dasein

Interview | Philosophie und Ökonomie

Kürzlich erschien in der Zeitschrift Academia, die gemeinsam von der Freien Universität Bozen und der Europäischen Akademie (Bozen) herausgegeben wird, ein ausführliches Interview mit Ralf Lüfter. In dem Gespräch geht es um das Verhältnis von Philosophie und Wissenschaft, insbesondere aber zur Ökonomie. Der untenstehende Link führt zu einer Seite der Freien Universität Bozen, auf der das gesamte Interview wiedergegeben ist.

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Eduardo Chillida, Sin titulo (1959)

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Lüfter – Wissenschaft und Philosophie