Henry Miller legge da Primavera nera (1949)
1. Third or Fourth Day of Spring (28’44”)
2. Jabberwhorl Cronstadt (33’53”)
Henry Miller legge dal Colosso di Maroussi (1949)
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Dinner with Henry (1979) di Richard Young
Henry Miller discorre a tavola della sua vocazione di scrittore. “Penso che morirò con la penna in mano…”. Racconta la vita di Blaise Cendrars. Spiega che i Francesi non sono capaci di fare l’ossobuco…
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Bathroom monologue (1-3)
Monologo nel bagno della sua casa di Pacific Palisades (CA)
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«In superficie, dove infuriano le battaglie storiche, dove tutto è interpretato in termini di denaro e potere, c’è forse affollamento, ma la vita inizia solo quando ci si lascia cadere al di sotto della superficie, quando si abbandona la lotta, quando ci si immerge e si scompare alla vista. Ora posso con altrattanta facilità sia scrivere sia non scrivere: non c’è più costrizione, non c’è più alcun aspetto terapeutico in questo. Qualsiasi cosa faccia, la faccio per pura gioia: lascio cadere i miei frutti come un albero maturo. Ciò che il lettore medio o i critici ne fanno, non mi riguarda. Non stabilisco valori: defeco e mi nutro. Niente più di questo. […] Ho superato il problema sociale morendo.»
(da Riflessioni sulla scrittura, in Il giudizio del cuore, trad. di Fiorelsa Iezzi, Marinotti 2006, p. 31)
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The Henry Miller Library (Big Sur, California)
Returns to Paris (an excerpt from Henry Miller, Happy Rock, by Brassaï)