Il saggio-recensione “L’hiver du monde” di Alexandre Schild ripropone, in una versione aggiornata, un’ampia discussione del volume Der epochale Winter. Zeitgemäße Betrachtungen di Hanspeter Padrutt. Un momento cruciale, tanto del libro quanto del saggio, è l’attenta interpretazione della nozione heideggeriana di Gestell quale stanziarsi della tecnica moderna — stanziarsi che implica l’annichilimento dell’essere di ogni res (naturale o artificiale che sia), e dunque, potremmo dire, di ogni “speranza”.
A sinistra: note da Franz Schubert, Winterreise (testo di Wilhelm Müller)