Nella seconda parte del saggio “Che cosa significa scoprire? L’intesa moderna dello scoprire contro l’attesa di verità della scienza. Ipotesi storiche e considerazioni fenomenologiche su una disputa necessaria mai veramente accaduta”, Davide Valenti indaga i “segni storici concreti” della contesa tra i due sensi moderni dello scoprire, ovvero – come discusso nella prima parte – l’intesa “pre-scientifica” o “scoprire di conquista” (esemplificato dalla scoperta dell’America) e l’intesa “scientifica” nella sua “attesa di verità” (che caratterizza la scoperta dell’eliocentrismo). Nell’alveo di tale contesa, mai veramente accaduta, prendono forma le due “scoperte” che conferiscono alla scienza moderna “i connotati di un’impresa organizzata, tecnica, per l’apertura e lo sviluppo di nuovi campi di conquista”, vale a dire la scoperta del “campo della vita” nella seconda metà dell’800 (segnata dai nomi di Darwin e Galton) e la scoperta del “campo dell’energia atomica” nel ‘900 (culminata con il progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica). Nelle tre deflagrazioni atomiche di Los Alamos, Hiroshima e Nagasaki, “il sapere scientifico scopre sé stesso mentre configura la devastazione, e la devastazione finalmente si scopre dotata di un proprio sapere.”
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Paul Klee, Gott des Krieges (1937)
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